Per il Gruppo AVR la cultura della sicurezza è un valore che guida ogn...

Per il Gruppo AVR la cultura della sicurezza è un valore che guida ogn...
Sabato 17 maggio è stato inaugurato il Parco d'Affaccio di Ostia antica e lo scalo per la navigazione fluviale, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, l'assessora all’Agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, il presidente del municipio X Mario Falconi e dell'assessore della Regione Lazio, con delega alla Tutela del territorio, Fabrizio Ghera. Il progetto, realizzato da Roma Capitale in occasione del Giubileo 2025 e curato da AVR, ha previsto la ristrutturazione del pontile d’attracco per i battelli turistici che collegano Ponte Marconi a Ostia antica, la messa a dimora di nuovi filari di alberi, nonché la bonifica di tutta l’area. Abbiamo lavorato per restituire alla cittadinanza un luogo di straordinaria bellezza e valore culturale, garantendo accessibilità, sicurezza e rispetto per l’ambiente, la storia e il paesaggio.
La giornata si è aperta con il tradizionale taglio del nastro da parte del sindaco, che ha accolto i partecipanti all’ingresso del parco. Insieme, abbiamo percorso il viale principale fino alla gradonata in legno, realizzata per ospitare spettacoli di arte e musica.
Dopo un ringraziamento alle aziende che hanno curato i lavori, si è tenuto un momento di saluti istituzionali, durante il quale le autorità hanno condiviso con la cittadinanza il significato dell’opera.
“Abbiamo voluto restituire questo spazio ai residenti della zona” ha detto l’assessora Sabrina Alfonsi. “Chi arriva dal Tevere trova ora un nuovo approdo, una passeggiata nella biodiversità e un luogo di educazione ambientale e benessere, per famiglie e bambini.”
Il parco, che incrocia il sentiero Pasolini, è raggiungibile anche dai ciclisti e dagli amanti delle passeggiate nella natura. Una volta arrivati, i visitatori trovano infatti un’area ristoro ombreggiata e attrezzata dove poter sostare.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato l’inizio di una nuova fase per la città e il Tevere: “L’intervento dal valore anche sociale e ambientalistico, rilancia il rapporto dei romani con il fiume e con il suo straordinario ecosistema ambientale. Tra tutti i parchi, è quello che arriva più vicino all’acqua e che permette una fruibilità inedita del fiume.”
Nel frattempo, ai cittadini è stato offerto un buffet e la possibilità di fare un giro in battello, per vivere da vicino il rinnovato spazio pubblico.
Il progetto rientra nel più ampio programma di rigenerazione dell’asse urbano del Tevere, che prevede la realizzazione di altri quattro parchi d’affaccio in diverse zone della città, ciascuno con una propria storia e caratterizzazione.
Questo intervento, in particolare, si colloca nel territorio del Municipio Roma X, sulla sponda sinistra del fiume, in un’area golenale pensata per servire i quartieri limitrofi e accogliere i visitatori del sito archeologico.
In passato, il punto di arrivo era un’area non attrezzata. Il progetto ha voluto renderla finalmente fruibile e accessibile a tutti, grazie a una passerella che consente la discesa anche alle persone con disabilità.
Il nuovo sentiero ora attraversa l’intera area, fino a un boschetto completamente riqualificato.
Seguendo questo camminamento per pedoni e bici, i cittadini e i turisti possono ora approdare nel parco d’affaccio e fare ingresso nell’area archeologica.
Il lavoro ha previsto la bonifica dell’area, la messa a dimora di nuovi filari di alberi e la realizzazione di grandi pontili in legno immersi nella vegetazione, dotati di sedute e pannelli informativi.
Il programma ha come finalità principale quella di garantire l’accessibilità e la fruizione dei luoghi in sicurezza, nel pieno rispetto dei valori ambientali, storici e paesaggistici.
Tra le priorità strategiche spicca la tutela della biodiversità e il miglioramento dello stato degli ecosistemi, sia terrestri che acquatici.
Un altro pilastro è rappresentato dalla sicurezza idraulica e dalla promozione della navigabilità sostenibile del fiume, con opere che migliorano l’accesso e la fruizione del Tevere.
Il progetto si distingue anche per la scelta coerente e rispettosa del contesto, grazie all’utilizzo di elementi naturali, come il legno e la terra stabilizzata. Questi materiali non solo si integrano con l’ambiente fluviale, ma rappresentano anche un vero e proprio linguaggio architettonico che mette in risalto il paesaggio, senza sovrastarlo.
Le strutture realizzate – come i pontili in legno, i percorsi pedonali e le aree di sosta – sono pensate per essere immersive, accessibili e sostenibili, in linea con i principi della rigenerazione urbana e della valorizzazione ambientale.
L’intervento di riqualificazione ambientale e paesaggistica ha previsto il recupero di un’area di circa 1 ettaro e mezzo.
Si è partiti da un’operazione di pulizia profonda, con il decespugliamento di oltre 21.000 metri quadrati di vegetazione arbustiva ed erbacea e la potatura di 60 alberi, a favore dello sviluppo della flora tipica dell’ambiente fluviale, come felci, canneti e bosco igrofilo.
Un elemento centrale del progetto è stata la messa a dimora 5.000 nuove piante, accompagnate dalla fornitura di 900 metri cubi di terra vegetale, per favorire la crescita e la stabilità del suolo.
Per migliorare la fruibilità, sono stati realizzati 2.500 metri quadrati di pavimentazione stabilizzante in Levostabb, ideale per piste ciclabili e percorsi a basso impatto.
A questi si aggiungono 900 metri quadrati di pavimentazione in legno di Douglasia, posata in doghe, che accompagna i visitatori lungo i camminamenti e le aree di sosta.
Le strutture in legno rappresentano, infatti, un tratto distintivo dell’intervento. Sono stati infissi 134 pali in Douglasia, lunghi 10 metri ciascuno. Sono stati inoltre realizzati 2 pontili lignei, una gradonata composta da 300 travi e 2 padiglioni, armoniosamente integrati nel paesaggio naturale.
Per rendere l’area accogliente e funzionale, sono state installate 28 nuove panchine e 6 sedute con tavoli, oltre a un nuovo impianto di illuminazione e a una recinzione con cancello d’ingresso.
Infine, un dettaglio che racconta la qualità del lavoro: alla realizzazione delle strutture in legno hanno contribuito 4 carpentieri specializzati provenienti dalla sede AVR di Cagliari, che hanno portato le loro competenze artigianali e la loro esperienza.
Come custodi di territori e dell’ambiente, abbiamo svolto questo lavoro con orgoglio, responsabilità e passione.
A Roma, la nostra vocazione assume un significato ancora più profondo: custodire la Capitale significa prendersi cura non solo di un territorio, ma di un patrimonio culturale, naturale e simbolico che appartiene a tutti.